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un debito sulle tue ventimila lire, firma una cambiale.... — disse Grazia, che aveva pratica di questi espedienti.

— Quali ventimila lire? — disse la monaca, trasalendo.

— La dote! La dote! Quella che ti deve restituire il Governo e che tu, se hai viscere di donna, devi dare a me ed ai nepoti. La dote! Ventimila lire!

Allora, suor Giovanna della Croce levò la testa, chiuse un istante gli occhi e rispose:

— Io non ho più nulla.

— Come? Che dici?

— Dico che non ho nulla, — ripetette, fermamente, la monaca.

— Sei pazza! Sei pazza! Il Governo non ti deve ridare il tuo danaro?

— Il Governo non mi restituirà più niente, della mia dote!

— Chi te l’ha detto? Chi te l’ha detto?