Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 156 — |
un debito sulle tue ventimila lire, firma una cambiale.... — disse Grazia, che aveva pratica di questi espedienti.
— Quali ventimila lire? — disse la monaca, trasalendo.
— La dote! La dote! Quella che ti deve restituire il Governo e che tu, se hai viscere di donna, devi dare a me ed ai nepoti. La dote! Ventimila lire!
Allora, suor Giovanna della Croce levò la testa, chiuse un istante gli occhi e rispose:
— Io non ho più nulla.
— Come? Che dici?
— Dico che non ho nulla, — ripetette, fermamente, la monaca.
— Sei pazza! Sei pazza! Il Governo non ti deve ridare il tuo danaro?
— Il Governo non mi restituirà più niente, della mia dote!
— Chi te l’ha detto? Chi te l’ha detto?