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Clementina riprendeva, ora, il suo aspetto smorto, indifferente, annoiato. Si avviava per andarsene, quando la zia la chiamò:

— Clementina?

Zi monaca?

— Perchè, figlia mia, fai questo? — le domandò la vecchia suora, guardandola negli occhi, ma senza severità.

— Che cosa? — rispose la fanciulla subitamente scossa.

— Quest’amicizia.... con questo giovane.... — mormorò la monaca, che non voleva, per pudore, precisare bene.

— Non è amicizia, è amore, — dichiarò Clementina, impertinentemente. — Io voglio bene a Vincenzino, Vincenzino mi vuol bene, per questo lo faccio.

— Non sta bene, figliuola mia, non sta bene! — e crollò il capo, suor Giovanna.

— Perchè non sta bene? Tutto il