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tato delle buone notizie. Si rincorano, fanno i loro conti, rimandano il pagamento di vari debiti a quel tempo, fanno progetti di nuove spese.... È una cosa che mi fa spasimare, ma non oso di parlare, sorella mia.

— Ma vi trattano bene? — chiese suor Francesca, con affetto.

— Quando pensano a questo denaro, sì, — disse suor Giovanna, a voce anche più bassa. — Non sono interessati, forse, ma sono bisognosi: che farci? Mi hanno data una buona stanza, vedete. Io lavoro in casa: fo di tutto. Non servo loro, servo il Signore. Ci avevano abituate alla fatica, vi rammentate? Ma faticavamo in letizia, allora. Qui vi è noia, vi è malinconia: spesso, litigano forte, fra loro, la madre e la figliuola. Si dicono delle cose brutte, assai brutte.... io ne soffro, suor Francesca.