troppo lentamente. Non ha, dunque,
nulla per attirare la gente innamorata della giovinezza, delle belle
forme, delle vesti sontuose, nelle parvenze dell’arte letteraria; non
ha, dunque, nulla, suor Giovanna della Croce, per la gente singolarmente
avida e mai sazia, e mai stanca, delle istorie di amore: nulla, nulla,
per coloro che vogliono ritrovare, nelle prose di romanzo, i tumulti
supremi delle ore altissime umane. E allora, a chi piacerà mai, la
storia di suor Giovanna della Croce? Chi s’interesserà a lei? Chi ne
seguirà i dolenti episodii, sino alla fine dolente? Sono io, dunque,
troppo audace, con chi legge? Vado, forse, incontro alla sua noia e al
suo disgusto? E, ancora, ancora, oso io troppo, mettendo innanzi a Voi
questa istoria, innanzi a Voi, creatore, animatore, poeta di figure
leggiadre, squisite, affascinanti?