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— Adesso, che fate? — domandò suor Giovanna, chinandosi un poco verso la sua vecchia compagna. — Adesso non siete più a loro carico?
— No, pago. Pago qualche cosa, ogni mese, — rispose suor Francesca, con un lieve sospiro. — Da quando ho avuto le mille lire che voi sapete, Giovanna, non ho avuto la forza di mangiare il pane dei miei nipoti, così, senza far nulla per loro. Sul principio, non volevano: si vergognavano: dicevano che la gente avrebbe sparlato di loro, se accettavano il mio denaro. Ma io capii che lo avrebbero preso. Ora, io pago.
— E che pagate?
— Pago quaranta lire al mese, per tutto, — disse suor Francesca delle Sette Parole, con un sospiro anche più profondo. — Mi danno una stanza, il pranzo, la servitù, l’imbiancatura, per queste qua-