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crifizii che hanno fatti per me e che non potevano continuare a fare. Li vedevo sempre freddi e muti, che si guardavano, imbarazzati, seccati di questo peso che era caduto loro addosso. Sono loro prozia, non avevano obbligo di mantenermi. Adesso.... è un’altra cosa.

Un silenzio. Ognuna di esse, prima di parlare, guardava la compagna, con una breve contemplazione quieta e malinconica; poi, riannodava il discorso come se parlasse fra sè, senza interlocutore, pianissimamente, con ritmo eguale di voce, come lo scorrere costante e monotono di una fonte. Talvolta, come adesso, ambedue tacevano: sogguardavano nella stanza nuda e gelida di suor Giovanna, quasi senza vedere le cose, intorno: sogguardavano verso i balconi sbarrati della casa dirimpetto, nel vicolo deserto del Consiglio.