presa della minuzzaglia
di carbone con la paletta, accese il fuoco, perchè l’acqua pel caffè
bollisse, quando Bettina fosse di ritorno. Quelle occupazioni volgari
non la contristavano. In verità, in monastero, la badessa voleva che
ognuna di loro, per turno, aiutasse le converse alla cucina, alla
pulizia: e quella obbedienza, quella umiltà era loro cara, poichè pareva
loro, nell’anima semplice e rimasta infantile, che tutto andasse a
gloria del Signore. In casa Bevilacqua ella seguitava la sua opera di
domesticità, ma con minore soddisfazione, in quella oscura e gelida
cucina, tra quei poveri arnesi che sua sorella non pensava a rinnovare,
tutta dedita all’apparenza e a un falso lusso della persona: seguitava,
in compagnia di quella serva brontolona, ingorda, avida, pettegola, la
cui lingua spesso correva al discorso turpe e alla bestemmia, soffrendo