continuo bisogno di danaro, mentre esse vivevano maluccio, con gli
avanzi della fortuna paterna e materna; ma bastava che Francesco si
presentasse, tutto bello, tutto elegante, con la sua aria lieta di sè e
del mondo, coi suoi sguardi vivaci, col suo sorriso di bel giovanotto
fortunato e felice, perchè le conquistasse anche loro. Egli era
indifferente, ma carezzevole; egoista, ma gentile; esigente, ma sempre
giocondo ad amabile; capriccioso, ma pieno di vezzi e di moine:
freddissimo, in fondo, avido di tutti i piaceri, ma celante questa
sostanza del suo essere, sotto il più incantevole aspetto. E suor
Giovanna della Croce, la vecchia zia monaca, invece di concentrarsi nel
ringraziamento al suo Signore, per essere disceso in lei, si chiedeva
ove mai si fosse smarrito suo nipote, Francesco Fanelli. Correva egli
qualche pe-