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di ogni spiritualismo, mancante di ogni conforto.
Adesso voleva assorbirsi nel pensiero della Eucaristia, ma a traverso questi sforzi per astrarsi, come le aveva raccomandato il suo confessore, ritornava una domanda inquieta, segreta: perchè suo nipote non era rincasato? Dove era? Correva qualche pericolo?
Questo nipote, Francesco Fanelli, era il più giovane dei due figliuoli di sua sorella. Aveva ventidue anni solamente; alto, snello, coi capelli castani, due occhi grigi-azzurri e due mustacchietti biondi, portava, in sè, una rassomiglianza perfetta con suo padre morto, Silvio Fanelli. Mentre Clementina, biondissima, pallida, con gli occhi biancastri, ma leggiadra sempre, era simile a sua madre, col viso un po’ inespressivo delle bionde e un’aria fra altiera e leziosa, Francesco