figlia Clementina, spesso, guardando la loro
monaca compiacersi dietro a quel balcone, occupata a far saltare
ritmicamente i fuselli della sua trina, avevano sorriso maliziosamente
fra loro. Ma suor Giovanna della Croce non aveva visto quel sorriso e,
anche, troppi sorrisi maligni, sfrontati, spuntavano sulle bocche delle
due donne, perchè ella, nella sua naturale e talvolta voluta
disattenzione, ne tenesse conto. Facesse freddo o caldo, piovesse o
tirasse vento, quando aveva finito di aiutare la serva a rifare i letti,
a spazzare, a cucinare il pranzo, quando aveva terminato le sue
orazioni, i suoi rosarii, le sue contemplazioni religiose, suor Giovanna
della Croce veniva a mettersi al suo posto favorito, nel vano del
balcone, sul Vico Primo Consiglio, di fronte ai balconi ermeticamente
chiusi della casa dirimpetto, di fronte al portoncino sem-