di persone, su e giù, da per tutto. Anche, dirimpetto,
abitava un giovanotto bellino, molto elegante, con cui sua nipote,
Clementina Bevilacqua, scambiava saluti, sorrisi, parole dolci, segni
d’intelligenza: e sebbene zia monaca fingesse di non vedere, di non
udire, ella aveva organizzato tutto quel maneggio sotto gli occhi di
lei. Suor Giovanna della Croce si rifugiava presso il balcone, chiuso,
del resto, che dava sul Vico Primo Consiglio. Era un vicoletto,
piuttosto: nessuno o quasi nessuno lo attraversava, di giorno.
Dirimpetto al balcone della monaca, vi erano due balconi sempre o quasi
sempre serrati, con le gelosie verdi chiuse e abbassate: raramente, in
estate, le mezze gelosie si sollevavano un poco o, un poco, si
schiudevano le grandi gelosie, ma senza far nulla o quasi nulla vedere
dell’interno. Questi balconi erano