aveva
l’aspetto monacale, invero, col suo lettuccio un po’ gramo, con le sue
molte immagini sulle mura, e i cerei pasquali, e l’acquasantiera: ma le
ostentate premure di Grazia Bevilacqua verso sua sorella avevano messo
un piumino sul letto e un tappetino innanzi al letto, sui mattoni
lucidi. Nel vano del balcone, verso il Vico Primo Consiglio, erano due
sedie: sovra una era posato un tombolo di stoffa verde, su cui era
fissato coi suoi spilli e coi suoi fuselli un merletto cominciato. Quel
vano era il posto preferito di suor Giovanna della Croce quando aveva
finito di dar mano alle faccende di casa. Ella non amava l’altro
balcone, quello di Vico Lungo Teatro Nuovo: quella via era
popolatissima, frequentatissima, piena di gente a ogni balcone, a ogni
finestra, i suoi bassi erano pieni di donne, di bimbi, un vero formicolio