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gevano d’irritarsi, quando la vedevano piegarsi a ufficii anche servili, e sgridavano l’unica domestica che avevano, un mezzo servizio, come suol dirsi, una sudiciona malcreata, ghiottona e pigra. Ma, in realtà, poichè per umiltà, per atto di dedizione e per occupare il suo tempo, suor Giovanna della Croce lavorava a tener pulita la casa, esse lasciavan fare, poltrendo sino alle nove, perdendo tempo, dopo, a pettinarsi, a infiocchettarsi, civettuole madre e figlia, di quella ostinata e delirante civetteria povera borghese.

Suor Giovanna della Croce, prima di mettersi al lavoro, rientrò nella sua camera. Questa era una delle migliori del piccolo e seminudo appartamento: formava angolo e aveva un balcone sul Vico Lungo Teatro Nuovo, un altro balcone sul Vico Primo Consiglio. La stanza