sturbare sua sorella e sua nipote,
passando dalla loro stanza: esse dormivano sino a giorno alto, ogni sera
vegliando sino a ora tarda, rincasando da piccole serate di giuochi e di
ballonzoli, talvolta avendo, in casa, amici e amiche, facendo del
chiasso, giuocando a carte, suonando il pianoforte, qualche volta anche
ballando, tra otto o dieci persone. Suor Giovanna della Croce attraversò
la fredda cucina e una stanza da pranzo molto poveramente arredata,
dove, sulla tavola, erano dei piatti sudici di grasso, dei bicchieri con
qualche dito di vino, dei tovagliuoli macchiati; la madre e la figliuola
avevano cenato di qualche avanzo del pranzo, rincasando, e avevano
lasciato tutto lì, calcolando che suor Giovanna della Croce avrebbe
pensato a pulire e a riordinare tutto, quando si fosse levata di letto.
In verità, esse fin-