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storia di due anime | 89 |
— La matrigna ti avrà mal consigliato? — continuò lui, col suo interrogatorio, cercandole, pietosamente, tutte le scuse per sanzionare il suo errore.
— Anche.
— Eravate misere?
— Misere. Ma non morivamo di fame.
— E allora, allora?
— Che ci vuoi fare, Domenico, sono cose che succedono — concluse lei, con quel tono arido e breve che adoperava, nel rispondere all'interrogatorio.
— Oh Gelsomina, non dire questo! Eri così buona, così religiosa! Perchè non ti sei raccomandata a Dio?
— Mi sono raccomandata. Dio mi ha abbandonata, Domenico. Ha permesso che questo accadesse!
— Perchè non hai detto nulla, a nessuno?
— Perchè non avevo nessuno. Ero sola, Domenico.
— Ed io? Ed io?
— Oh tu! — esclamò lei, non dicendo altro, non volendo dire altro.
Egli chinò gli occhi, pensoso. Ella sollevò il capo e replicò quel gesto della mano, con cui scostava i suoi capelli dalla fronte e le sue idee dal cervello.
— Ora me ne vado — ella disse, come trasognata.
— Dove vai?
— A casa.