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78 storia di due anime


— E se imbroglio tutto?

— Non importa, gridiamo pasticciotti en place, e ci fermiamo! Va a prendere Anna.

E la quadriglia d’onore, diciamo così, fu veramente solenne. Pomposamente, don Carluccio Dentale era andato a invitare donna Gaetanella Improta, col motto galante:

— Donna Gaetanè, ricordiamoci le cose antiche!

Ella aveva accettato, subito. Don Biagio Scafa, aveva per dama la più bella e più ricca dama del gruppo Dentale, Francesca Dentale Catalano, in abito di broccato grigio perla. Gli sposi si collocarono al centro: e avendo don Biagio domandato a Domenico Maresca se avesse il vis-à-vis, e non avendo costui compreso, il direttore di ballo gli mise una coppia dirimpetto. Era il bel giovanotto venticinquenne, Mariano Dentale, che aveva per dama Mariannina Catalano, la zitella mutriona, molto brutta, che nessuno invitava mai. Varie intromissioni dei Maresca avvennero nella quadriglia: era impossibile escluderli, la quadriglia ne aveva necessità, e d’altronde, non vi era spazio per fare due quadriglie. Don Biagio usava tutta la diplomazia possibile: in quell’ora di esaltazione, molte barriere sociali cadevano, un senso di cordialità e d’indulgenza diventava generale, una familiarità si faceva fra i due gruppi, provvisoria, fugace, dovuta al pranzo, ai vini, ai nervi eccitati, alla musica, al ballo. — Tenendo Anna al braccio, in silenzio, Domenico Maresca attendeva, in un segreto tormento, dove solo questo pensiero lo racconsolava,