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56 storia di due anime


rosse, che offrivano le prime fragole ne’ panierini, che vendevano mille cose piccole e semplici, lacci per le scarpe, anelli per le chiavi, spilli e forcinelle; un venditore di caramelle e di franfellicchi, offriva la sua merce; era in circolazione, persino, un acquaiuolo ambulante, con le sue bombole di acqua ferrata, quasi che già si fosse in luglio. Sempre le campane risuonavano, le campane che, sino al giorno prima, erano state silenziose, nel lutto dei giorni di Passione; ora vibravano da tutte le parti, e dominavano i fremiti della gente, la quale, con gli occhi fissi sulla porta della chiesa, sentiva crescere la sua curiosità e la sua impazienza.

Vi furono due o tre falsi allarmi; e la folla fluttuò, avanti, indietro, come le onde del mare vanno e vengono, e due o tre volte, le stesse parole furono ripetute, da quelle bocche, in tono più alto, più basso, comunicandosi, di fila in fila.

— Eccoli, eccoli! Gli sposi, gli sposi!

Batteva mezzogiorno quando, veramente, il greve panno imbottito che copriva il vano della porta, nell’arco nero di legno, fu sollevato tutto, per dare passaggio agli sposi: ambedue comparvero, a braccetto, sulla soglia della chiesa, in alto, in fondo alla doppia scalea, isolati innanzi alla gente che era lì, per loro, che li aspettava da un’ora, visibili da tutti quanti, dalla platea gremita che era la piazza, dalle gradinate che erano le scale della chiesa, dai palchi che erano i balconi e le finestre. Interdetti, stupiti, ambedue si eran fermati, e il sole batteva loro sul viso, sulle persone, direttamente. La