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storia di due anime 19


guance di Maria Egiziaca, come la barba a punta di san Francesco d’Assisi. Forse, Domenico Maresca, nel suo amore alla sua arte, aveva letto un po’ minutamente la Vita dei Santi e sapeva qualche cosa di più, di diverso, di quanto conoscevano suo padre e suo nonno, e, forse, talvolta, egli aveva trovato la storia della religione assai differente dalla tradizione popolare. Ma a che cangiare nulla del passato, poichè anche la religione diventava una cosa del passato, oramai, e il vivo amor della fede fioriva, pur troppo, solo nel popolo? Già suo nonno si lagnava della tiepidezza, della indifferenza, in materia di amor divino, poichè eran finiti i trasporti entusiastici dei ricchi, per avere una bella cappella in casa, con sontuose e artistiche statue dei santi protettori; eran finite le donazioni fatte generosamente alle chiese più amate e più protette dai ricchi, che le dotavano delle più belle immagini; eran finite le larghe elemosine, per cui curati e parroci potevano ornare la loro chiesa prediletta di qualche statua vestita maestosamente, adorna con ori e con argenti. Il culto deperiva: sovra tutto, declinava alla ristrettezza, alla economia, alla fredda parsimonia, il denaro che, un tempo, si offriva generosamente al culto. Il padre di Domenico, si lamentava anche più del nonno: anche quelli che ne avevano obbligo morale, vescovi e monsignori, anche quelli che avean fatto un voto, tutti lesinavano sopra la croce di argento che Gesù tiene sul globo, stretto nella sua manina, sul piedistallo da darsi a san Ciro, sulle frecce coperte di