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148 storia di due anime


— Hai fatto male — ella conchiuse, rimettendosi a leggere, senza dargli più retta.

E Domenico, a un tratto, esplose la sua angoscia, tutta la sua angoscia:

— Ti ho incontrata, Anna, ti ho vista! Non eri sola! Ho visto con chi eri!

— Ebbene? — chiese lei, glacialmente, posando il libro sulle ginocchia.

— Eri con Mariano Dentale, con Mariano!

— E poi? — chiese, ancora, Anna, fissando suo marito negli occhi, con tale una collera gelida che egli allibì.

— Con Mariano... con Mariano... — gridò Domenico, pianse Domenico, torcendosi le mani.

Anna si alzò, chiuse il libro, lo posò sul tavolo, si avviò verso la stanza da letto, piena di un’ira muta, superbissima di sdegno taciturno.

— Con Mariano... con Mariano, Anna! — piangeva lui, nella idea fissa.

— Se dici un’altra parola, Domenico, — pronunciò lei, nettamente, dalla soglia — prendo il cappello e me ne vado.

Ed egli tacque.