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un innamorato dell’italia |
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nima di Enrico Beyle, in un paese così bello, dove un semplice piacere estetico degli occhi o dell’udito valea una vincita alla borsa e, magari, la vincita di una battaglia; in questo paese, quell’anima calda di poeta e di artista, dovette provare una dilatazione così felice, dovette godere così profondamente, da non potere più concepire di esser felice, altrove. Un duetto di Cimarosa o una preghiera di Rossini, una statua di Canova o una espressione di Giuditta Pasta, imprimevano tale esultazione gioconda al suo spirito, che egli giunge, nelle sue pagina, pur così serrate, così concise, così marmoree di stile, a