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re orientale, assorta in mute contemplazioni, chiusa nel suo pensiero, che non si potea scorgere nei bellissimi occhi socchiusi, dalle palpebre che pareva non potessero sopportare la stanchezza del levarsi. Mentre Marta aveva nelle membra tutta la prestezza felice meridionale e nelle industri mani tutta la sapienza di una buona massaia, Maria sedeva, pensosa, con le mani congiunte in grembo: sedeva, raccolta e taciturna, lasciando che le ore passassero sul suo capo, senz’accorgersi della loro fuga.

Nella umile casa bethaniese, colui che lavorava nei campi era Lazzaro; colui che lavorava per gli