tava, quando veniva a Gerusalemme. Egli non amava la dura e fredda città, che lo disdegnava e lo disprezzava; egli aveva ribrezzo di quel cumulo di corruzioni, di peccati, che si celava sotto l’ipocrisia dei cittadini di Gerusalemme. La sua anima, sempice e buona, specialmente nell’inizio della sua missione, quando ancora non lo abbruciavano le fiere vampe dell’ira divina, quest’anima tenera e gentile aveva bisogno di vivere fra creature semplici e gentili. Vi era, in Bethania, la casa di Lazzaro e delle sue sorelle, Marta e Maria: tutti tre erano pieni di una devota amicizia per Gesù, ed eran felici quando egli