traente per i fiori più belli, malgrado tutto il profumo della campagna intorno, coltivata ad erbe odorifere ed aromatiche, il mio spirito si era inaridito, la mia anima era diventata di pietra, al contatto di quel laboratorio chimico e di quell’andirivieni di bottigliette, dalle scansie alle mani dei pellegrini, previo il giusto pagamento. Volli andarmene: ma con la coscienza inflessibile del viaggiatore osservatore, che non è mai soddisfatta, chiesi se null’altro vi fosse da vedere. Mi dissero che vi era una chiesa sotterranea, una cripta scavata nella roccia, dove, forse, Elia aveva dimorato romitamente, rapi-