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116 un innamorato dell’italia

timo; vorrebbe dire che non meriteremmo più nè di vivere, nè di amare, nè di morire, qui; vorrebbe dire, che la nostra patria dobbiamo lasciarla adorare agli stranieri. L’Italia di de Stendhal? Io ho detto male: dovevo dire l’Italia di tutti gli uomini di genio, di tutti gli artisti, di tutti i poeti, di tutti i sognatori, di tutti gli amanti! L’Italia di de Stendhal? Doveva dire quella di Wolfango Goethe che, perseguitato dal fantasma sanguinante del giovane Werther, sotto l’incubo del suicidio, venne in Roma a guarirsi di quell’atroce malattia che è l’amore della Morte, e ritornò più sereno, più forte, più olimpico al suo Wei-