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alla scuola 93


arancia e l’aveva mangiata; poi si era messa a rosicchiare certe nocciuole che aveva in tasca.

— Parascandolo, voi mangiate ancora?

— Maestra, è un confetto che aveva nel panierino.

Più tardi:

— Parascandolo, finitela di mangiare.

— Maestra, è una noce, me l’ha data Amarante.

E dopo:

— Parascandolo, dite la lezione.

Ella inghiottiva di traverso, diventava rossa, le venivano le lagrime agli occhi, non si raccapezzava, si tastava le tasche del grembiule, a sentire se vi erano certe sementi infornate che aveva comperate. Invece Edwige Santelia sapeva tutte le lezioni, addizionava a tre cifre, faceva le aste bene inclinate, teneva la penna leggermente, senza sporcarsi le dita d’inchiostro. Stava zitta zitta, senza voltarsi alle piccole compagne, guardandomi fissamente in volto con certi occhi timidi, come se volesse inter-