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70 canituccia


veniva con un’aria d’importanza. Canituccia guardava tutto e non capiva. Poi chiese sottovoce a Teresa:

— Che facciamo stanotte?

— È venuto Natale, Canitù. Ammazziamo Ciccotto.

Allora, traballando un poco, Canituccia andò ad accovacciarsi in un angolo del cortile per vedere ammazzare Ciccotto. Vide al vagante lume che lo trascinavano in cortile, che Nicola Passaretti e Crescenzo lo tenevano. Udì i grugniti disperati di Ciccotto che non voleva morire, vide il coltello di Sabatino che lo ferì nella gola. Vide che gli tagliavano la testa, in tondo in tondo, al collo, e che la deponevano sopra un piatto con un sostrato di lauro fresco. Poi vide squartarne il corpo in due parti e pesarle sulla stadera; udì le esclamazioni di gioia al risultato: un cantaio e sessanta rotoli. Ella rimase all’oscuro, nel cortile, nell’angolo. Passò il tempo, in quella notte di dicembre gelata. La chiamarono in cucina. Rosaria e Teresa,