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62 canituccia


— Vattene a dormire — disse Pasqualina, che aveva preso la conocchia e filava.

Canituccia aprì la porticina della dispensola, dove si conservavano le mele, buttò via il panno rosso, si sdraiò sopra un paglioncino gramo, si tirò un cencio di coperta gialla sui piedi e si addormentò. Pasqualina filava e pensava con una certa diffidenza a Canituccia. Questa servetta era la figlia bastarda di Maria la rossa: Maria, dai capelli ardenti e dalle labbra di garofano, aveva peccato prima con Giambattista, il calzolaio; Giambattista era andato a fare il soldato e Maria era divenuta l’amante di Gasparre Rossi, un signore. Poi anche Gasparre aveva abbandonata Maria, malgrado si dicesse che Candida, detta per diminutivo Canituccia, fosse figlia di lui. È certo che quella Maria, dopo essere stata un mese a Sessa, aveva lasciato Canituccia e se n’era andata, chi diceva a Capua, chi diceva a Napoli, a far vita disonesta. Gasparre non si era voluto curare della bambina abbandonata, la quale venne su in