di panno rosso, si avviò verso la strada della Libera. Camminava guardando a destra ed a sinistra, nelle siepi, nei campi coltivati, chiamando Ciccotto a bassa voce. Lo aveva perduto, tornando a casa: non si era accorta che Ciccotto non la seguiva più. Ma nella notte non distingueva nulla. Camminava macchinalmente: fermandosi ogni tanto a guardare, senza vedere. I suoi piedi nudi, diventati color di polmone pel freddo di una intiera invernata, non sentivano più il terreno che si faceva glaciale, nè le pietre dove inciampava. Non aveva paura della notte, della campagna solitaria: non voleva che ritrovare Ciccotto. Udiva solo le parole di Pasqualina, che le dicevano non avrebbe mangiato se non riportava Ciccotto. Aveva una fame acerba e intensa che le torceva lo stomaco. Se riportava Ciccotto, avrebbe mangiato. Questo solo pensava, questo solo. E chiamava, chiamava, camminando rapidamente fra le alte siepi, punto minuscolo che si agitava in quella calma notturna: