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canituccia | 55 |
— E Canituccia? — chiese.
— Non l’ho vista.
— È tardi e quella malandrina non torna.
— Mo’ verrà.
— Terè, ricòrdati che domani, a tredici ore, devi andare a Carinola a portare quel sacco di granone.
— Gnorsì.
Senza mangiare, Teresa mise il pane e il cacio nella tasca profonda del grembiule. Rimase ancora un poco, con la bocca semi-aperta, tutto il volto inebetito, senza nessuna espressione, neppure quella della stanchezza.
— Me ne vado. Felice notte a signorìa.
— Felice notte.
E se ne andò lentamente verso la via della Croce, dove in una stanzuccia l’aspettavano quattro marmocchi con cui dovea pranzare.
Pasqualina restò sulla soglia e chiamò:
— Canituccia!
Nessuno rispose. La sera di una giornata di febbraio era discesa. Pasqualina si arrovellava