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54 | canituccia |
la capa de pezza, perchè aveva servito le monache in un monastero di Sessa, entrò con la secchia dell’acqua sulla testa: si curvò un poco, perchè era alta, magra ed ossuta. Pasqualina l’aiutò a deporre la secchia per terra, e Teresa rimase un momento immobile, ma senza ansare, malgrado il peso enorme che aveva portato sul capo. Poi disciolse io strofinaccio che le era servito da cercine e lo stese sopra una sedia, perchè era bagnato fradicio. Ed era bagnato il fazzoletto di cotone che portava annodato sul capo e bagnati i cernecchi arruffati dei capelli grigi.
Intanto Pasqualina aveva acceso una di quelle lucerne di ottone a tre becchi, col lucignolo di bambagia che bagna nell’olio, tenendo in alto, sospesi con catenine di ottone, lo spegnitoio, le forbici da smoccolare e l’attizzatoio. Poi aveva aperto la madia, tagliato un lungo e grosso pezzo di pane bruno raffermo, ci aveva aggiunto un pezzetto di cacio forte e aveva dato a Teresa la cena.