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giuochi 45


— No.

— Di’: quanto voglio bene a mammà, non ci vedo.

Ed egli giurava, e cominciava a brancolare, mentre noi scappavamo, facendo scambietti, capriole, accovacciandoci, sfuggendo come anguille: fra le risa convulse scoppiava il grido:

— Ci vede, ci vede! il giuoco non vale!

Poi, egli ne acchiappava una che si dibatteva, tenendola stretta:

— Chi è? Chi è?

— È Clelia.

— Bravo, Peppino, bravo! è Clelia!

Clelia andava sotto. Ma alla semplice mosca cieca noi ne preferivamo una più complicata, quella con la spazzola. I bimbi e le bimbe si prendevano per la mano e facevano un circolo attorno a Clelia, ritta in mezzo, bendata, con la spazzola in mano. Dopo aver fatto due o tre giri in modo da confondere le idee di Clelia, ci fermavamo, tenendoci sempre per mano. Allora ella si accostava a una e cominciava a