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giuochi 37

vamo quelle poche lezioni per il domani: alle cinque....

Alle cinque era la rottura delle file, la libertà, lo scoppio, la rivoluzione, i diavoli scatenati per la casa. Erano inutili le ammonizioni, le minacce, gli schiaffi: l’uno piangeva e gli altri ridevano, dopo un momento rideva anche lo schiaffeggiato. Le mamme, le nonne, le zie si disperavano, si chiudevano in cucina, si rifugiavano nella cappella. Agli otto bambini di casa — da sei a dodici — se ne univano altri sette od otto, piccoli parenti e piccoli amici, che arrivavano condotti dalle serve. Diventavamo un piccolo popolo di creature bionde o brune, insolenti di salute, dalle gambe grassotte, e nude, dalle guance dure e colorite, dai polmoni fortissimi. Piccolo popolo turbolento, sfrenato, che si allargava attraverso la casa e ne prendeva possesso in tutti gli angoli, in tutti i recessi. Avevamo allora per noi i cameroni vuoti dove si stendeva il bucato nei giorni di pioggia; le larghe terrazze sotto il sole, a cui