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16 | a un poeta |
creature volta a volta ingenue e pensierose, fantastiche e brutali, dolci e acri.
Voi, o poeta, che foste il più mite fra i miei avversari, avete un figlioletto gentile e pallido, dai grandi occhioni bruni, pieni di visioni malinconiche, un bambino che avete chiamato Tristano, per cui avete scritto versi tristi e audaci, a cui forse avrete letto questi versi, turbandone la piccola anima, dandole la nostalgia della nobile e pericolosa regione della poesia. Ebbene, a questo bambino che non mi conosce, io voglio dedicare questo piccolo libro.
Matilde Serao.