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caffè, chiuso, questo, ma chiarissimo, anch’esso, dietro le tende, sul ritmo della musica, si scorgono passar coppie di danzatori, che si tengono strette e trapassano, una dietro l’altra e ritornano. Continuo flutto di gente, nelle vie: uomini e donne e bimbi, famiglie intiere, che camminano, che si chiamano, che si urtano, ridendo, e altre coppie che si tengono a braccetto, che camminano languidamente, guardandosi a lungo, sporgendo le labbra, per baciarsi, quasi, in pubblico, senza accorgersi degli altri viandanti: altre coppie, dai volti pallidi o accesi di desiderio, dagli occhi torbidi, scantonano rapidamente, come per fuggire in un luogo solitario. Fra la folla passa, lentamente, con ciera aggrondata di superbia, qualche donna alta, formosa, capelli dipinti, occhi bistrati, labbra cariche di rosso, vestito sgargiante, grossi gioielli forse falsi: ella va, tacita, severa, ma sogguarda, di sbieco, a diritta e a sinistra, se qualcuno la segua: qualche altra donnina, scarna, sdutta, coi capelli corti, con gli occhi che sembrano passati al carboncino, vestita quasi maschilmente, sgattaiola fra la folla, occhieggiando, anch’essa... La folla maschile è fatta di militari e di civili, questi ultimi in maggioranza: i militari, sovra tutto gli ufficiali, vengono dal fronte interno, sono elegantissimi, uniforme nuova, gambali rilucenti, cintura e tracolla anche più rilucenti, orologio di oro, al polso, frustino dal pomo di avorio: anche i soldati, pochi, che sono in giro, sono in gala, hanno i loro guanti bianchi e il berretto alla sgherra. I civili sono di tutti i ceti e di tutte le qualità, qualche figura fine, mescolata a volti triviali di mercatanti, di profittatori. E tutta questa folla, a ora più tarda, entra ed esce dai ritrovi, forma gruppi, sulla via, parla forte, ride, si sganascia e qualche strillo di donna, ogni tanto, si ode. Perplesso, sgomento, Carletto Valli, che è sceso da un camion, alle porte della città, va con passo affrettato, pentito di esser venuto, in pericolo di esser riconosciuto e fermato, a ogni istante: e tutto lo turba e

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