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76 | LEGGENDE NAPOLETANE |
me ad abbandonarsi all’amante — diceva Donn’Anna, con la sua voce dura e grave.
— Le donne di Napoli si gloriano del numero degli amanti — rispondeva vivamente Donna Mercede.
— Voi siete l’amante di Gaetano Casapesenna, Donna Mercede.
— Voi lo foste, Donn’Anna.
— Voi obliaste ogni ritegno, ogni pudore, dandoci il vostro amore a spettacolo, Donna Mercede.
— Voi tradiste il duca di Medina-Coeli, mio nobile zio, Donn’Anna Carafa.
— Voi amate ancora Gaetano di Casapesenna.
— Voi anche lo amate ed egli non vi ama, Donn’Anna.
Vinceva la bollente spagnuola e Donna Anna si consumava dalla rabbia. Ma egualmente l’odio glaciale della duchessa contro cui s’infrangeva ogni slancio di Donna Mercede, tormentava la spagnuola. Esse avevano nel cuore un orribile segreto; esse portavano nelle viscere il feroce serpente