morati, aspettano il ritorno di colei che amano. Fioriscono le primavere sul loro capo, s’infiamma l’estate, piange l’autunno, s’incupisce la nera stagione; ed i poggi non si stancano d’aspettare. Ma l’amore della bella assente è scarso al confronto dell’amore per una bella sempre presente e crudele. La sapete voi la seconda storiella? Vi fu una volta un giovanetto leggiadro e gentile, nel cui volto si accoppiava il gaio sorriso dell’anima innocente al malinconico riflesso di un cuore sensibile; egli era nel medesimo tempo festevole senza chiasso e serio senza durezza. Chi lo vedeva lo amava; e la gente accorreva a lui come ad amico, per allietarsi della sua compagnia. Ma il bel giovanetto fu molto infelice, molto infelice; gli entrò nell’anima un amore ardente, la cui fiamma, che saliva al cielo, non valse ad incendere il cuore della donna che egli amava. Era costei una donna di campagna, cui era stato dato in dono la bellezza del corpo, ma a cui era stata negata quella dell’anima: ella era una di