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42 | LEGGENDE NAPOLETANE |
sottile come un ricordo lontanissimo, vi fa dilatare le nari. Il mio bel golfo voi non lo avete dimenticato. Io leggo quello che scrivete, ma indovino quello che pensate. Dovete soffrire di una segreta nostalgia che non osate confessare, voi, esiliato volontario. E come l’eco dolorosa si ripercuote sul mio fedele e forte cuore d’amica, così io risponderò a quello che nascondete invece che a quello che palesate, e vi narrerò non la storia, ma la leggenda del mio poetico golfo.
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Ognuno sa che Iddio, generoso, misericordioso e magnifico Signore, ha guardato sempre con occhio di predilezione la città di Napoli. Per lei ha avuto tutte le carezze di un padre, di un innamorato, le ha prodigato i doni più ricchi, più splendidi che si possano immaginare. Le ha dato il cielo ridente ed aperto, raramente turbato da quei funesti pensieri scioglientisi in lagrime che sono le nubi; l’aria leggera, benefica e