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Voi errate lontano di qua, anima settentrionale e vagabonda, e le brume in cui si affissa il vostro malinconico occhio, vi mettono intorno quell’ambiente monotono e triste in cui si acqueta ogni agitazione. Ma nelle tranquille divagazioni dove il vostro spirito amareggiato si disacerba, nella sorridente mestizia che aleggia in quello che scrivete, io veggo ogni tanto una divagazione vivace. Voi non avete dimenticato il nostro mare, il nostro bel mare di Napoli. Ancora vi appare e scompare rapidissima innanzi agli occhi una visione azzurra; ancora un molle suono, quasi indistinto e fuggente, vi lusinga l’orecchio; un profumo
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