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| VIRGILIO | 35 |
Avellino che chiamasi Montevergine, dove s’era ridotto a studiare ed era diventato vecchissimo. Ad ogni modo gli abitanti di Parthenope gli eressero un grande monumento che poi fu distrutto; quello che sorge all’imboccatura della grotta essendo un semplice colombario. Ma non ebbero alcuna sicuranza di fatto il sito e il modo e l’epoca della sua morte.
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Ebbene poc’anzi ho errato dicendo che noi non conoscevamo Virgilio Mago. Non vi è che un solo Virgilio: quello che la favolosa cronaca delinea nelle ombre della magia, è proprio il poeta. Invero egli non ha avuto che una magia sola: la grandiosa poesia del suo spirito. Nella cronaca è il poeta. Il poeta con le sue lunghe peregrinazioni per quella orrida, bella e straziata campagna che sono i Campi Flegrei, donde egli fantasticava dell’Averno e dello Stige; con le sue lunghe peregrinazioni nella Campania Felice, dove egli ha acquistato quel-
