Pagina:Serao - Leggende napoletane, Roma, Perino, 1895.djvu/36

32 LEGGENDE NAPOLETANE

moderni chiamiamo Pendino, annidava un formidabile serpente che era lo spavento di ogni uomo avendo già morsicato e strozzato bambini e fanciulle, e quando si mettevano in molti per combatterlo, esso scompariva rapidamente nelle viscere della terra per poi ricomparire più terribile che mai. Chiamato Virgilio in soccorso, egli si avviò tutto solo ricusando ogni compagnia, al luogo dove s’annidava il mostro e con le sue formule magiche l’ebbe subito domato e morto. Anzi è da notarsi che, sebbene la città fosse eretta sopra un’altra città, nera e malsana, fatta di caverne, sotterranei e cloache, dove potrebbero allignare simili rettili, da quel tempo sinora, mai più ve ne furono.

Quando un morbo fierissimo invase la razza dei cavalli, Virgilio fece fondere un grande cavallo di bronzo, gli trasfuse il suo magico potere e ogni cavallo condotto a fare tre giri intorno a quello di bronzo, era immancabilmente guarito, non senza molta collera di maniscalchi ed empirici