penetra temperata la luce; tra foglia e foglia il sole getta sulla terra dei cerchielli ridenti e luminosi; raggi sottili e biondi passano fra i rami. Il silenzio è profondo; è lontana, lontana la rumorosa città. Un profumo vivificante si espande; ogni tanto il garrito allegro di un uccello fa ondeggiare le conche rosee dell'aria. Non è, non è la piccioletta e magra natura dei giardini tagliati ad angoli retti, squadrati, polverosi e malinconici; non sono le aiuole di fiorellini variopinti che non dànno freschezza, non dànno ombra, tirati su con cure infinite; non è la natura corretta e riveduta, sfacciata e pomposa che si stende al sole senza vergogna, riarsa, secca. È la forte e possente natura che irrompe dalla terra vera, e allaga, e innonda la campagna come oceano di verdura; è la natura pudica e grande del bosco, che si ammanta di foglie, che vela il volto divino, che molce la passione delle sue nozze nell'ombre discrete, nei placidi silenzi, nei recessi ignoti. È nell'immenso