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denza, buona speranza, scomparve e non si seppe più nulla di lui, nè fu più visto. Un ortolano di Capodimonte narrò di averlo visto, nella notte, sopra un masso, disperarsi, salutare, mandar baci alla città immersa nel sonno, buttarsi per terra col capo nella polvere, piangere, strapparsi i capelli, poi rialzarsi e partire.

Quelli che lo conoscevano, si dispiacquero di non vederlo più, di non udire quel suo grido che rallegrava, i bimbi di Napoli ci pensarono un par di volte, e più altro. Fu detto poi che Provvidenza, buona speranza era un grande medico di un paese lontano come la Svezia, Norvegia o la Danimarca, che si fosse fatto amare dall’unica figliuola del re, l’avesse sposata segretamente e ne avesse avuto un bellissimo bambino — che il re, saputo il fatto, fosse montato in una grande collera, avesse esiliato per sempre il medico, carcerata la figliuola in un appartamento e messo a balia il bimbo — che il re vecchio morto, il medico fosse chiamato accanto al re