Pagina:Serao - Leggende napoletane, Roma, Perino, 1895.djvu/183


il cristo morto 179

nella sala ducale, a Venezia, il ritratto di Faliero, coperto da un velo nero. L’altar maggiore è nudo, severo. Sulla parete, in fondo, in alto v’è un quadro, una Vergine della Pietà, scolorita, che sostiene sulle ginocchia il livido corpo di Gesù.

La pittura è guasta, bruna, tetra; un sorcio ha fatto un buco nero nel costato di Gesù. Più giù, proprio dall’altar maggiore, un grande gruppo in marmo che rappresenta la Deposizione della Croce. Sempre lo stesso soggetto, sempre la morte.

— Ed ecco — ripete trionfalmente il custode, staccandosi dall’altar maggiore — il Cristo morto.

Sta ai piedi dell’altar maggiore, a sinistra. Sopra un largo piedistallo è disteso un materasso marmoreo; sopra questo letto gelato e funebre giace il Cristo morto. È grande quanto un uomo, un uomo vigoroso e forte, nella pienezza dell’età. Giace lungo disteso, abbandonato, spento: i piedi diritti, rigidi, uniti, le ginocchia sollevate lievemente, le reni sprofondate, il petto gonfio,