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124 | Donnalbina, |
ella invidiare le gioie degli angeli? Essere sua! Sogno benedetto, aura invocata, luce abbagliante! Pietà per nostra sorella! Essa lo ama — e cadde ginocchioni, balbettando ancora vaghe parole di preghiera.
— Ma per chi mi chiedi pietà? — gridò Donna Regina, rialzando bruscamente la sorella in un impeto di collera — per chi me la chiedi?
— Per Donna Romita… — rispose l’altra smarrita.
— Chiedila anche per te. Tu, come lei, ami Filippo Capace.
— Io non lo dissi! — esclamò Albina folle di terrore.
— Tu l’hai detto. L’ami. Ed io non posso, non posso perdonare. Io amo Filippo Capace — dice con voce disperata Regina.
Le ombre della notte involgevano la casa Toraldo: una notte senza speranza di alba.
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Profondo è il silenzio nell’oratorio. La