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Donna Romita, Donna Regina | 121 |
— Voleva dirvi che la nostra sorella Donna Romita mi pare ammalata.
— Non me ne addiedi. Mandaste per la medesima Giovanna?
— No, sorella, non mandai.
— E perchè?
— Ahimè! sorella, dubito che i farmachi possano guarire Donna Romita.
— E qual malore grave e strano è il suo, che non trovi rimedio?
— Donna Romita soffre, sorella mia. Nella notte è angosciosa la veglia ed agitati i suoi sonni; nel giorno fugge la nostra compagnia, piange in qualche angolo oscuro; passa ore ed ore nell’oratorio inginocchiata, col capo su le mani. Donna Romita si strugge segretamente.
— E sapete voi la causa di tanto struggimento, Donnalbina? — chiese con voce aspra Donna Regina.
— Io credo saperla — rispose, facendosi coraggio, la sorella minore.
— Ditela, dunque.
— Ma la vedete voi?
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