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Donna Romita, Donna Regina 117

buzione delle elemosine ai poveri, curando che niuno fosse trattato con durezza, che niuno fosse dimenticato, ritta in piedi sul primo scalino della porta, vivente immagine della misericordia terrestre. Era lei che portava alla sorella Regina le suppliche dei servi infermi, dei coloni poveri, di chiunque chiedesse una grazia, un soccorso. Nella sua affettuosa e gaia natura, si doleva del silenzio di quella casa, della austera gravità che vi regnava, dei corridoi gelati, delle sale marmoree che niun raggio di sole valeva a riscaldare; si doleva del freddo cuore di Regina che niun affetto faceva sussultare — se ne doleva per Donna Romita.

Perchè Donna Romita era una singolare giovinetta, mezzo bambina. Così il suo aspetto: i capelli biondo cupo, corti ed arricciati, il viso bruno, di quel bruno caldo e vivo che pare ancora il riflesso del sole, gli occhi di un bel verde smeraldo, glauco e cangiante come quello del mare, le labbra fini e rosse, la person-