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114 Donnalbina,

la narro. Se volete per un poco dimenticare le nostre folli passioni, i nostri odi di taciturni, i nostri volti pallidi, le nostre anime sconvolte, io vi parlerò di altre passioni diversamente folli, di altri odii, di altri pallori, di altre anime. Se volete io vi narrerò la leggenda delle tre sorelle: Donnalbina, Donna Romita, Donna Regina.

Erano le tre figlie del barone Toraldo, nobile del sedile di Nilo. La madre, Donna Gaetana Scauro, di nobilissimo parentado, era morta molto giovane: il barone si crucciava che il suo nome dovesse estinguersi con esso: pure, non riprese moglie. Ottenne come special favore dal re Roberto d’Angiò che la sua figliuola maggiore, Donna Regina, potesse, passando a nozze, conservare il suo nome di famiglia e trasmetterlo ai suoi figliuoli. E nel 1320 si morì, racconsolato nella fede del Cristo Signore. Donna Regina aveva allora diciannove anni, Donnalbina diciassette, Donna Romita quindici.

La maggiore, dal superbo nome, era