Pagina:Serao - Le amanti.djvu/82

72 La grande fiamma


la bara, che veniva caricata nella gondola funeraria: la piccola bara, la sottile bara, poichè era la bara di un bambino, e lassù, era certamente la madre del bimbo che singhiozzava e tentava disperatamente di aprire la finestra. A un tratto, con un moto svelto di gente pratica, i becchini gondolieri ficcarono la piccola bara sotto il felze e ne richiusero con un colpo secco la porticina. Il picciolo morto era solo, là sotto. Ai quattro lati del felze furono sospese delle povere e pallide corone di sfatti crisantemi, che una fanciulla piangente in silenzio aveva porto ai becchini.

— Andiamo via, presto, presto — disse nervosamente Grazia al gondoliere, ricadendo a sedere sul divanetto.

A un tratto era stata presa dall’orribile paura di dover fare la stessa via del morticino; e soggiungeva, mentre si allontanavano, senza voltare il capo indietro, presto, presto. Alle spalle il singhiozzo della persona che si disperava dietro la gelosia si era fatto più forte, più alto: la barca funeraria si metteva