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382 | Sogno di una notte d'estate |
Era un augurio che vi facevo: vi auguro di dimenticare.... con tutto il cuore, ve lo auguro.
Ella scorse il capo, senza rispondere.
— Voi la raggiungete, colà?
— Sì — egli disse, a bassa voce.
— Vi aspetta?
— No, non mi aspetta: ma mi ha chiamato — soggiunse lui amaramente.
— E voi obbedite?
— Obbedisco sempre. Ella mi ha detto di venir qui, nell’estate, lasciandomi senza notizie, senza lettere, senza neppure farmi sapere dove viaggiava: e sono stato qui, tre mesi per obbedirla.
— Ah, va bene, ho inteso — ella disse, senz’altro.
— Adesso mi scrive due parole, dicendomi di raggiungerla, dandomi il suo indirizzo: e io parto, io attraverso l’Europa, vado dove ella è, poichè questo, capite, è il mio destino.
— Essa vi ama?
— No.
— Non vi ama?
— No, niente.