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Sogno di una notte d'estate 375


— Perchè non vi amo di amore...

— Non importa, vi amerò io.

Egli la guardò, smarrito: l’ora era giunta, l’ora incalzava.

— Io amo un’altra donna! — proclamò lui, a voce chiara.

— Oh! — ella disse, come soffocando.

Egli si alzò a metà, come se volesse aiutarla. Fredda, muta, Luisa lo fermò con un gesto. E solo nel guardarla in viso con gli occhi dove il cerchio nero, intorno, era diventato così largo, con le labbra bianche e con due pieghe alle labbra, dove prima si disegnava la curva del sorriso, con dieci anni di più, infine, con quella gioventù che pareva sfiorita per sempre, egli si sentiva torturare dai rimorsi. Ah, che egli non avrebbe mai voluto pronunziarla, la fatale parola, il segreto profondo del suo cuore, la nascosta angoscia di tutta la sua esistenza! Aveva esitato un’ora, arretrandosi davanti agli intimi recessi dove il suo amore viveva, non sapendo violare quel mistero impenetrabile, non sapendo ferire così mortalmente quel giovane cuore sì amo-